La Lazio non segna più. Dopo i cinque
gol rifilati nella gara casalinga alla Città del Tricolore la formazione
biancoceleste ha segnato due gol, anche se quello con la Capitolina se lo sono
segnato da sole, e ne ha subiti tre. Una mancanza che sta condizionando
negativamente il finale di campionato di una Lazio che, soprattutto
psicologicamente, appare spenta e appannata. Contro la Città del Tricolore la
Lazio subisce gol nell’unico tiro in porta delle avversarie che, dopo essere
passate in vantaggio su tiro corto, hanno badato a contenere l’assalto laziale
veemente ma confuso. Certo è che, se la sfortuna ha deciso di accompagnarti,
c’è davvero poco da fare. Tante, troppe le azioni sbagliate dalla Lazio per
pochi centimetri, troppe le palle saltellanti sulla linea di porta avversaria
senza che nessuna riuscisse a spingerla dentro.
La Lazio si è presentata a
Reggio Emilia priva del portiere, per l’indisponibilità di Luciana La Spina,
con la giovane centrocampista Eleonora
Gangitano, ritratta nella foto, a
prenderne il posto. Eleonora si è comportata egregiamente e, per questione di
centimetri, non è riuscita a parare il tiro corto decisivo.
Ma la sconfitta è di quelle che bruciano, di quelle che ti tolgono la tranquillità. Ma è proprio la tranquillità e la consapevolezza nei propri mezzi che le ragazze biancocelesti devono ritrovare. Il Potenza Picena, battuto in casa per 5 a 0 dalla Capitolina, prima qualificata ai play-off promozione insieme all’Argentia, non è avversario insuperabile e la Lazio ha dalla sua due risultati su tre. La formazione marchigiana, che al Tre Fontane giocò una gara prettamente difensiva aspettando l’occasione giusta per pareggiare il vantaggio della Lazio, dovrà, per forza di cose, cercare di vincere la gara e questo lascerà sicuramente più spazio alle biancocelesti. E’ ancora tutto in gioco, basta crederci e sicuramente Luca Angius è uno che ci crede.
(si ringrazia il sito web della Lazio Hockey su prato)