Agostino Lattuille, ritratto nella foto insieme a Beppe Signori e Fabio Poli, famoso collezionista di cimeli, gran tifoso Laziale. Vive a Latina ma è come se
vivesse ogni giorno a Formello…
Agostino, come sei diventato Laziale?
“Laziale credo di esserci nato; non ricordo
infatti un momento della mia vita senza aver pensato a quei colori. Ma la
svolta che mi ha fatto percepire che sarebbe stato lo scopo della mia vita si è
verificata nel 1980 nello scandalo-scommesse quando a 10 anni, felice di aver
preso uno dei migliori olandesi in circolazione (Van de Kerkhoff, ndr), sono
stato tramortito dalla retrocessione in serie B. Penso che quel torto subito mi
ha fatto saldare quei colori nel sangue e fatto indossare una corazza per poter
andare a difenderla contro tutto e tutti!!!”
Chi è il tuo calciatore preferito di sempre e
perché?
“Il mio giocatore preferito è sicuramente
Fabio Poli: per quello che ha significato, per il goal al Campobasso ( ho la
sua maglia e il pallone con cui ha segnato agli spareggi), per l’uomo umile e
disponibile che è.
Sicuramente ha modellato una generazione e a mio
parere il suo goal vale più di quello di Fiorini, perché se è vero che quello
di Giuliano è stato quello della speranza, quello di Fabio è stato quello della
salvezza che ci fece urlare di gioia ininterrottamente per un periodo così
lungo che non ricordo a memoria esserci stato in altre occasioni.
Meriterebbe di essere nominato Cavaliere a vita
dalla Lazio che dovrebbe invitarlo tutte le domeniche per essere abbracciato
dai tifosi”
Il tuo giudizio sulla stagione che si è appena
conclusa?
“Il mio giudizio sulla stagione conta poco, lo
lascio ai tanti allenatori esistenti sui social. Io posso dire che ringrazio il
mister, i giocatori e tutti coloro che hanno permesso di farmi vivere questa
bellissima stagione e soprattutto poter prenotare in trasferte europee dove
spero di trovare squadre e tifosi da affrontare con maggior blasone di quelli
visti finora.
La trasferta di quest’anno a “Legoland, in Danimarca,
e la figuraccia in Olanda ci hanno solo fatto crescere come tifosi”
Cosa ti aspetti dalla nuova campagna acquisti, la
prima
del dopo-Tare?
“La prossima campagna acquisti? Una storia
già vista.
Spero in un secondo miracolo di Sarri e dei
ragazzi: io per conto mio ho già fatto l’abbonamento per me e i miei figli. Mi
auguro arrivi qualcuno per affrontare meglio due competizioni ma francamente
sono abituato a non illudermi e a vivere le prossime sfide come outsider!!”
Come nasce l’amore per il collezionismo?
“Ogni tifoso di calcio è minimamente
collezionista: chi di noi non ha sperato di avere in casa un cimelio di un
proprio beniamino? Ricordo che in curva, a fine Anni 70. le maglie se le dividevano a
brandelli e ognuno ne conservava il proprio. Per conto mio ho cominciato a 13
anni a Ginevra nella finale del Banco di Roma prendendo la giacca di Marco Solfrini,
poi seguendo la mia Lazio: soprattutto nei ritiri elemosinavo ogni piccolo
indumento giocato finché mi sono reso conto di averne abbastanza da riempire le
mura della mia stanza. La svolta c’è stata però con l’avvento di Internet dove
è stato tutto più facile reperite cimeli da acquistare”
L’oggetto insostituibile tra i tuoi cimeli?
“Di oggetti importanti e significativi ne ho
tanti e ognuno racconta una storia di Lazio importante, dalle maglie del
portierone Uber Gradella alla vittoria della Coppa delle Alpi, da Re Cecconi
con lo scudetto al pallone del goal di Poli con il Campobasso, dalla maglia di
Nesta di Birmingham a quella di Ciani del 26 Maggio.
Allora per non far torto a nessuno, dico il
gagliardetto di Brescia-Lazio del 1 dicembre 1968 , il giorno in cui mia mamma
mi ha messo al mondo”
Segui altre Sezioni della nostra Polisportiva?
“Vivendo a Latina non è facile vivere molto
le altre discipline ma on line mi appassiona molto il nuoto che credo sia uno
di quelli che più rappresenta la nostra gloriosa Polisportiva”
di Stefano Boccia