Il Presidente del CONI, Giovanni Malago’ (che ha curato una delle prefazioni del volume “Il Glorioso”, dedicato alla vita ed alle imprese sportive di Giulio Glorioso, il più forte giocatore di baseball della Lazio e della storia italiana della disciplina, ha rilasciato una interessante intervista a Stefano Lesti, coautore del romanzo, che, di seguito, vi proponiamo.
Presidente, innanzitutto mi permetta di ringraziarla per la sua disponibilità e gentilezza, oltre che per il suo costante impegno profuso per lo sport italiano e direi mondiale. Alle prossime Olimpiadi in Giappone il baseball tornerà ad essere finalmente annoverato tra le discipline sportive dopo essere stato escluso sia a Londra nel 2012 che a Rio de Janeiro nel 2016. Qual è, a suo avviso, l’importanza di riaffermare il baseball soprattutto in un Paese come il nostro che tanto ha dato a questa disciplina in un passato …glorioso?
“È fondamentale promuovere questa fantastica disciplina perché affonda le radici nella storia, forte di un innegabile processo di crescita e di seguito. Il nostro Paese vuole certamente contribuire a una sua diffusione sempre più capillare, grazie agli sforzi e alle lungimiranti politiche della Federazione guidata da Andrea Marcon, con l’ausilio dell’intera rete di appassionati. Mi piace ricordare il ruolo attivo dei nostri dirigenti nel ciclo evolutivo di baseball e softball, ed è certamente motivo di vanto avere Riccardo Fraccari alla guida della WBSC. Testimonia la credibilità e la considerazione del nostro movimento a livello internazionale”.
Quale invece l’importanza dell’apporto potenzialmente fornito allo sport italiano dalla promozione della cultura sportiva, anche tramite la realizzazione di libri, romanzi, opere teatrali, cinematografiche e fiction televisive?
“Ogni iniziativa intrapresa in questa direzione deve essere incentivata ed esaltata. Le opere bibliografiche, teatrali e cinematografiche possono far apprezzare il patrimonio e la storia che ci caratterizzano, contribuendo a veicolare un messaggio positivo che incoraggia il ricorso ai valori su cui si fonda il movimento. Riescono a creare una virtuosa interazione con la gente, accrescono l’interesse e possono coinvolgere e avvicinare i più giovani. I successi a lungo termine devono essere costruiti attraverso una nuova cultura sportiva e questi progetti favoriscono sicuramente l’individuazione del percorso vincente”.
Un suo pensiero su Giulio Glorioso, che è stato dalla fine degli Anni Quaranta a fine carriera, nel 1973, il miglior lanciatore della storia del baseball italiano e mondiale, tuttora detentore di record e primati ineguagliati. Un campione e uomo di sport che si saputo contraddistinguere anche per lungimiranza e capacità fuori da comune anche come dirigente e sviluppatore del baseball e softball italiano.
“Glorioso è un simbolo intramontabile, il suo nome verrà per sempre associato alla parola baseball. Ha scritto pagine indelebili della disciplina nel nostro Paese, è stato un campione fantastico, capace di entrare nella storia per i suoi primati sensazionali. Elencare le vittorie e i record non è mai un esercizio retorico, ricordarlo per l’esempio che ci ha lasciato in eredità è invece fondamentale per non disperderne gli insegnamenti che vanno oltre i gesti tecnici e i successi conseguiti sui diamanti. Glorioso ha sempre allenato il talento, con umiltà, facendo di serietà e applicazione le chiavi vincenti della sua carriera. Un campione della vita diventato gigante del baseball e dello sport italiano. Semplicemente un Mito”.
Infine, ha aneddoti personali da raccontare sul baseball?
“Le tante trasferte in giro per il mondo passate a parlare di tutto quello che ruota intorno al movimento con la mia assistente, Anna Di Luca, che è una giocatrice di softball, un’appassionata e una profonda conoscitrice di questo mondo, anche per le sue esperienze professionali in campo nazionale e internazionale. Poi apprezzo da sempre il progetto dell’Accademia, nato nel Centro di Preparazione Olimpica del CONI di Tirrenia e oggi trasferito nell’altro CPO dell’Acqua Acetosa a Roma. Sono stato nel 2014 alle celebrazioni del decennale, felice che l’iniziativa sia declinata sempre più anche a livello regionale con una prospettiva formativa molto ambiziosa. Un orgoglio per la Federazione, che mi auguro possa ottenere risultati sempre più significativi grazie a questo grande progetto”.
(si ringrazia Stefano Lesti e il portale Sport12 – Nella foto la copertina del romanzo: “Il Glorioso”, di Corrado Croce e Stefano Lesti con la consulenza di Ignazio Gori e Giuseppe Sesto e l’introduzione alla lettura di Gabriella Canfarotta. Prefazioni di Antonio Buccioni, Giovanni Malago’, Riccardo Fraccari, Francesco Tilli e Giuseppe Sesto. Edito in prima edizione da I.M.F.O. (settembre 2020)