Cari fratelli Laziali,

viste le ultime due uscite, con la Fiorentina in campionato e col modesto Braga in Europa League, occorre rialzare subito la testa e soprattutto ritornare a “vedere la porta” con maggior disinvoltura, se vogliamo conservare il quarto posto. Per entrare nel clima della prossima sfida col Cagliari, ci siamo lasciati ispirare dall’ultima Lazio di Tommaso Maestrelli. Torniamo dunque all’11 aprile del ‘76.

Siamo arrivati alla XXV giornata del campionato. Mancano solo cinque partite. Per salvarci da una clamorosa retrocessione, dovremo affrontarle come se si trattassero di altrettante finali.

Bruno Tiddia schiera Buso, Lamagni, Longobucco, Graziani, Valeri, Roffi, Viola, Leschio, Piras, Butti e Virdis. In panchina, il dodicesimo Grudina, Marchesi e Quagliozzi.

Maestrelli è ben conscio dei limiti, tecnici e psicologici della Lazio attuale. Manda in campo Pulici, Ammoniaci, Martini, Wilson, Polentes, Badiani, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, D'Amico e Lopez. Moriggi, il giovanissimo Di Chiara e Brignani, si accomoderanno in panchina.

Tommaso decide di schierare i migliori giocatori disponibili, il Cagliari è ultimo in classifica. Urge portare a casa almeno un punto. Dopo una partenza abulica da parte di entrambe le squadre, si arriva al 10’. C’è un cross dalla destra e Virdis, posizionato alla parte opposta dell'area, tira mirando l'incrocio dei pali. Pulici è superato, il pallone picchia sui legni e sul rimbalzo, Piras è il più reattivo di tutti. Il suo tiro, a porta vuota, prevale sui tentativi di Wilson e di Polentes, che hanno tentato di opporsi con un generoso recupero. Proviamo ad imbastire uno straccio di gioco, ci procuriamo un paio di occasioni, ma solo al 52' vedremo premiati i nostri sforzi. Siamo sbilanciati in avanti, le marcature sono già abbastanza saltate. Da un cross di Lopez calciato dalla destra, Wilson – ritratto nella foto articolo - realizza a pochi metri dalla porta cagliaritana. Non è un capolavoro di stile, Pino deve accartocciarsi per arrivare a quel pallone che passa tra le maglie della difesa sarda, nella zona di campo presidiata da Valeri e da Virdis che non riescono a intervenire. Sull’1 a 1 la partita si accende. Il Cagliari deve evitare la retrocessione anticipata e serra le fila. Quando pensiamo di poter portare a casa il sospirato pari, il Cagliari raddoppia. Ancora per merito di Virdis, che svetta altissimo, sovrastando le teste di Polentes e di Ammoniaci.

Felice deve arrendersi alla giocata di questo giovanissimo e baffuto centravanti, che ci avrebbe “bucato”, spesso e volentieri, anche nel decennio successivo.

All’aeroporto di Elmas nessuno aveva voglia di parlare. La sconfitta, e i contemporanei risultati delle altre squadre pericolanti, ci vedeva relegati al terz'ultimo posto, in coabitazione con Sampdoria e Ascoli. Si prospettava un finale thrilling. Era però scritto nelle stelle, che una Lazio guidata dal “maestro” non sarebbe mai retrocessa.

Ripartiamo da quel palo colpito da Pedro domenica sera al 95° minuto, sperando in carambole più favorevoli. Forza Lazio!

Ugo Pericoli