Cari fratelli Laziali,
siamo reduci dal giovedì perfetto, per mille e mille motivi. In giro per Roma si respira un’aria da 26 maggio. È stato bello festeggiare, ma adesso subito testa al Bologna.
Oggi vogliamo riportarvi indietro di sessantun anni, esattamente
a domenica 31maggio 1964. All’ultima giornata del Campionato, per incontrare il
Bologna che tremare il mondo fa!
Sono uno squadrone, che Fulvio Bernardini ha
modellato secondo le sue visioni progressiste: Negri, Furlanis, Pavinato,
Tumburus, Janich, Fogli, Perani, Bulgarelli, Nielsen, Haller e Renna.
La Lazio di Lorenzo è in cerca di conferme. Scendono
in campo Cei, Zanetti, Garbuglia, Governato, Pagni, Gasperi, Maraschi, Morrone,
Galli, Landoni e Mazzia.
Siamo arrivati all’ultima giornata in modo
elettrizzante: L’Inter, appaiato al Bologna, ha appena vinto la Coppa dei
Campioni, battendo il Real Madrid nella finale di Vienna. In testa e in coda,
quasi tutto è ancora in bilico. Inter e Bologna, a 90 giri di lancette dal
termine, si trovano a pari punti. L’Inter se la vedrà con l’Atalanta, il
Bologna dovrà vedersela con noi, che non abbiamo nulla da perdere e che, nel
corso del campionato, ci siamo tolti la soddisfazione di sottrarre punti a
tutte le squadre più forti.
Sarà un duello a distanza: dopo pochi secondi, arriva
la notizia che Mariolino Corso ha sbloccato il risultato a San Siro. Il Bologna
deve assolutamente rispondere e Perani al 4' calcia di poco sopra la traversa
una punizione. Al 16' l'episodio decisivo dell'incontro. Perani viene
contrastato in area biancoceleste da Landoni e Zanetti, l'ala si
lascia cadere a terra, non v’è stato nulla di particolare, ma quella
leggerissima spintarella offre lo spunto al signor Marchese di Napoli per
fischiare un rigore che definire generoso appare un eufemismo. Sul dischetto si
presenta Haller. Il suo rasoterra non lascia scampo a Cei: Bologna
1-Lazio 0.
Nessuno in tribuna, nessun bolognese, ha il cuore per sbilanciarsi
sull'esistenza del rigore.
Stiamo ben disposti in campo, con l’atteggiamento di
chi sta giocando solo per il gusto di farlo, senza patemi e null’altro da
chiedere ad un campionato già soddisfacente di per sé.
Il Bologna vorrebbe chiudere la pratica ma Cei
dice di no ad una bomba di Fogli. Ancora Haller, dopo uno slalom vertiginoso, eccede
d’egoismo e non passa al liberissimo Perani la più facile delle opportunità per
raddoppiare.
Nielsen ci prova al 24', supera Cei ma il suo
tiro si perde alto sopra la traversa. Il Bologna si distrae, un'insidiosa
punizione di Maraschi va fuori di pochissimo e il Comunale ha un
sussulto.
Secondo tempo. Subito, al 48', il Bologna trema:
angolo battuto da Morrone, Maraschi spara in porta di prima
intenzione, Negri si salva con il corpo, Galli batte a rete e Pavinato
respinge proprio sulla linea. Teniamo bene il campo, il Bologna s’è impaurito e
gioca quasi esclusivamente in contropiede.
Al 64', dopo un vano tentativo di Nielsen, da Milano
arriva la notizia del raddoppio interista. Ha segnato Jair ma Nova ha subito
dimezzato lo svantaggio per l’Atalanta.
È un campionato appassionante, con tutte le partite che
si giocano allo stesso orario. Le radioline portatili possono essere dispensatrici
sia di grandi patemi che di grandi felicità.
Il Bologna non vuole rovinare il suo magnifico
campionato e si ricompone in fretta.
Cei si salva miracolosamente
al 73' su Perani e poi su Haller, tre minuti più tardi.
Noi procediamo come se nulla fosse, Morrone e
soci manovrano senza troppi problemi al cospetto di un avversario che
nell’ultimo quarto d’ora, si rivolge continuamente alla panchina chiedendo quanto
tempo manchi alla fine.
Al termine, la vittoria arriderà al Bologna, i suoi tifosi
invadono il campo festosamente. Qualcuno ha messo in giro la notizia che
l’Atalanta abbia pareggiato all’ultimo minuto! È stato un pesce d’aprile arrivato in ritardo,
nulla è cambiato a Milano e la vittoria dell'Inter per 2-1 porta le due
contendenti a uno spareggio.
La nostra domenica si chiuse con il sapore dolceamaro
di aver disputato una grande gara con un epilogo inevitabilmente già tracciato.
La delusione per la sconfitta venne mitigata dalla convocazione in Nazionale
olimpica di Cei e Maraschi. Per noi, quello del 1963-64 fu un
campionato più che dignitoso. Chiudemmo con un ottimo ottavo posto.
Domenica 9 giugno, le due appaiate si incontrarono a
Roma, per uno spareggio memorabile. Prevarrà il Bologna, Campione d'Italia
1963/64.
Un campionato indimenticabile, il Calcio era pura
poesia e i giocatori, miti a portata di mano.
Pochi giorni dopo lo spareggio, quella
Lazio partì per una tournee in Unione Sovietica e Romania.
Guardate quanta bella gente nella foto articolo! Volti distesi, sorrisi
sinceri, tanta bella gioventù e un mare di Lazialità per un momento di relax dietro
la Cortina di ferro. Battiamo le mani a Paolo Carosi, Orlando
Rozzoni, Nello Governato, Gabriele Rambotti, Carlo Galli, Alberto Recchia, Bob
Lovati, Vincenzo Gasperi, Graziano Landoni, il dottor Renato Ziaco, Diego
Zanetti e Idilio Cei.
Domenica sarà una partita fondamentale. Siamo stanchi, il Bologna è in gran forma, adesso non possiamo mollare. Forza Lazio!
Ugo Pericoli