Mi ritorni in mente - domenica 20 ottobre 1968 - Roma,
stadio Olimpico - Lazio-Como 5-2
Cari fratelli Laziali,
tra qualche ora sarà nuovamente campionato. Questa Epifania
ci ha scaricato addosso un carico di carbone di cui avremmo fatto volentieri a
meno e che, temiamo, non dimenticheremo facilmente. Ciascuno di noi può avere
la sua personale opinione ma su un fatto, siamo tutti d’accordo. In futuro,
non si potrà più approcciare un Derby in questo modo.
Ecco, dunque, che la prossima partita col Como assume
un’importanza vitale.
Per calarci nella giusta atmosfera vi riportiamo ad
una Lazio che fu dei nostri padri e dei nostri nonni.
Ritorniamo a domenica 20 ottobre ‘68, alla quarta giornata
del Campionato di Serie B 1968/69
Vogliamo ritornare in serie A. A guidarci nell’impresa
c’è un tandem, tutto sommato, abbastanza compatibile, composto da Bob Lovati
e Juan Carlos Lorenzo. La Lazio è in formazione tipo: Di Vincenzo, Onor,
Rinero, Governato, Soldo, Marchesi, Massa, Ferruccio Mazzola, Fortunato, Ghio e
Dolso. Le riserve sono Fioravanti e Morrone.
Scendendo verso Roma, i Lariani si sono portati
appresso il clima delle montagne che separano l’Italia dalla Svizzera. A Roma è la prima domenica d’inverno, che ha
bussato veramente in anticipo. Splende il sole sull’Olimpico ma le tribune sono
spazzate da raffiche di tramontana gelata.
Questo il Como di Franco Viviani: Lonardi, Paleari,
Boriani, Vannini, Magni, Ballarini, Cattaneo, Sironi, Musiello, Pittofrati e
Comini. In panchina vanno Banfi e Lambrugo.
Come sospinti da quel vento carico di energia, i
Lariani partono subito all’attacco. Però passiamo in vantaggio noi, al primo
tentativo, con il rientrante Governato. È il 18', quando il violento sinistro del
Professore (ritratto in bel primo piano della foto-articolo) trasforma
in gol il prezioso assist fornitogli da Fortunato.
Dopo qualche minuto, Musiello elude il tentativo di placcaggio
di Soldo e opera un cross a parabola nel cuore della nostra area. Sopraggiunge
Comini, che devia in rete con una perfetta girata di testa. I comaschi tornano
a spingere e al 34', Pittofrati, sfiora il montante di Di Vincenzo con
un gran tiro che si spegne di poco a lato.
Massa ci riprova poco più
tardi ma sembrano emergere alcune difficoltà di manovra, nella fase difensiva e
a centrocampo.
Lorenzo, nell’intervallo
fa un po’ di cabaret per dare una svegliata ai suoi. Ad inizio di
secondo tempo entra in campo Morrone al posto dell’evanescente Dolso.
Sarà l’ingresso del Gaucho a trasformare la
Lazio. Al 50', dopo diversi tentativi a rete e un paio di angoli a favore,
arriva il gol del vantaggio. Morrone lancia Rinero, questi serve Ghio
che in mezza girata fulmina Lonardi. Il Como non si scompone, torna in avanti e
con Comini coglie una traversa clamorosa. Dobbiamo scuoterci, e al 55', Ghio
opera un'apertura di trenta metri per Fortunato, che appoggia per
l'accorrente Massa, che con un tiro al volo indovina il sette. Il
Como continua testardamente ad attaccare e a noi riesce praticamente ogni
giocata. Passano altri quattro minuti e Ferruccio Mazzola mette in
cassaforte la vittoria sfruttando un errato disimpegno degli avversari. S'invola
tutto solo verso Lonardi e lo supera in uscita. Il Como non demorde e accorcia meritatamente
le distanze con Cattaneo, che raccoglie una respinta di Di Vincenzo su
un tiro violento di Lambrugo. Ghio si divora un gol a porta quasi vuota
ma poi sarà Morrone a finalizzare nel migliore dei modi il suo grande
spunto personale.
Avevamo segnato cinque gol, mandando un segnale
preciso alle altre contendenti nella corsa promozione.
Quest’anno, forse inaspettatamente, ci ritroviamo a concorrere per un posto in Champions. Venerdì sera, ci attendiamo un segnale altrettanto importante dai nostri giocatori, sul tipo di questo appena rivissuto. Forza Lazio!
Ugo Pericoli