Non ci sono molte recriminazioni: la nostra retrocessione in A2 è stata giusta. La scorsa estate abbiamo perso giocatori di esperienza e qualità: il portiere Soro, Colosimo, Giorgi, Narciso, Antonucci, Maddaluno. Pensavamo che i nuovi acquisti incidessero in maniera diversa e che non facessero sentire la mancanza di chi non c’era più. Invece non è stato così. Abbiamo vinto un paio di partite ma poi siamo crollati. Nelle precedenti stagioni avevamo compiuto un piccolo miracolo agonistico, salvandoci sempre. Stavolta abbiamo pagato il conto perché più deboli di altre squadre”.

Ad una settimana dalla dolorosa discesa nella A2 di pallanuoto, il Presidente biancoceleste Massimo Moroli prova a individuare cosa adesso riserverà il futuro. “La base di ripartenza sarà Claudio Sebastianutti, il nostro coach nonché colonna della Societa’. A lui affideremo la scelta dei nuovi giocatori e un nuovo progetto tecnico”.

Già, ma che Lazio sarà quella del 2023? Una squadra che cercherà l’immediata risalita in A1 o che invece varerà un progetto a medio-termine per riguadagnare con il tempo la ribalta?

“Dipenderà dal budget a disposizione, tra qualche giorno incontrerò il gruppo di imprenditori che quest’anno si è avvicinato alla Lazio Nuoto e approfondiremo diverse ipotesi. Certo, anche a me piacerebbe costruire una squadra in grado di vincere la A2 e tornare nella massima serie. Ma dovremo valutare tanti fattori. Nello sport, ormai, per carenza di sponsor, non ci si può sempre indebitare”, dice Moroli.

Anche in A2 la Lazio continuerà però a giocare le partite interne al Foro Italico. “E’ la nostra casa, non sarebbe giusto emigrare altrove. Sarebbe un segno di ulteriore declassamento”.

G.Bi.