"Ovunque con voi e per voi’, recitava lo striscione srotolato dai cinquanta tifosi della Lazio scesi dal jet dell’Itavia sulla pista dello scalo londinese di Gatwick, due ore dopo il decollo da Fiumicino.
È una romantica foto quella che proponiamo, vecchia di quasi cinquant'anni, purtroppo coincisa con uno degli smacchi più cocenti subiti dalla Lazio, nella sua storia, in una competizione europea.
Ventiquattro ottobre del ’73, secondo turno di Coppa UEFA: dopo aver fatto fuori gli svizzeri del Sion, la Lazio sale ad Ipswich, quattro giorni prima della sfida al Comunale di Torino contro la Juve. Sarà la notte di una disfatta, quattro a zero, l’inglese Whymark mattatore con un poker, Facco, che lo marcava (o, visti i risultati, provava a farlo) sull’inevitabile banco degli imputati.
È Angelo Tonello, per trent’anni storico dirigente della Lazio, a riavvolgere la pellicola, ricordando quella trasferta, testimoniata da una foto – quella che pubblichiamo – peraltro intrisa di Lazialita’. ‘Il Segretario Vona ed io partimmo presto da Fiumicino, assieme ad altri quarantotto tifosi biancocelesti. Facevano parte dell’associazione ‘Amici della Lazio’, il viaggio era stato predisposto da Pietro Alesi, che, spesso, in quegli anni, curava la logistica. Ricordo che su quell’aereo, tra gli altri, c’erano Dante Mililli, il re della Taverna dei Gracchi, ed Enrico Montesano. Arrivammo dopo due ore a Londra, dopo aver ballato un po’ sopra la Francia del Nord. La partita era in programma alle 19,30 locali, un’ora dopo per il fuso italiano. Pranzammo a Londra, passeggiando tra Piccadilly Circus ed Oxford Street. Alle 16 un pullman ci portò ad Ipswich che dista da Londra un paio d’ore’.
"La squadra era partita il giorno precedente, con Maestrelli ormai propenso a schierare Petrelli all’ala per fronteggiare i prevedibili assalti inglesi. Non fu tattica che pagò, come e’ noto.
‘Per un disguido sui biglietti che ci erano stati assegnati, vidi quella partita dietro una delle due porte, accanto ai fotografi. Il pubblico – come ogni stadio inglese – era a due metri, guardato a vista da due poliziotti. Non fu una serata fortunata, lo sapete. Il ritorno per Roma era previsto nella notte. Salimmo sul pullman ma, dopo una decina di chilometri, ci accorgemmo che mancava una persona. Tornammo indietro, allo stadio, per recuperare l’ultimo tifoso rimasto dentro l’impianto dell’Ipswich’.
Risultato beffardo, quattro gol sul groppone, cammino in Europa largamente compromesso. Resta l’istantanea di una foto che resta comunque nella storia. Il portellone dell’aereo appena aperto, un sole pallido che bacia Londra e quello striscione srotolato con baldanza. ‘Ovunque con voi e per voi': quasi un motto per le nuove generazione di laziali.
G.B.