La prima disciplina che ha dichiarato ufficialmente chiusa la stagione è stato il Basket in Carrozzina. Impossibile proseguire, con tutto lo Stivale braccato dall'emergenza sanitaria e con atleti ed atlete che, oggettivamente, accusano patologie particolari.
Ecco allora il commento di Moreno Paggi, Presidente e coach della nostra squadra. La Lazio, come sapete, partecipava con baldanza al Campionato Nazionale Giovanile, avendo rinnovato il proprio roster con l'obiettivo di far crescere tecnicamente questa nuova nidiata.
"Da una parte" - racconta Paggi a sslazio.org - "la chiusura anticipata della stagione, decretata dalla Federazione, è giusta perché il nostro mondo allinea ragazzi e ragazze che hanno purtroppo patologie che non si possono sottacere. Aggiungete che la nostra non è una disciplina professionistica. Legttimo allora che in una situazione come questa si sia deciso di fermarci. Dall'altro lato, però, c'è la delusione del mio gruppo. Con la disabilità stare tutto il giorno in casa e non poter uscire non è nulla facile. Ecco perché, per loro, fare sport, stare insieme ad altri ragazzi era una formidabile medicina per sentirsi vitali".
"Mi metto nei panni ad esempio della nostra Vanessa Idhuon. Lei è la nostra guerriera. Veniva ad allenarsi una volta alla settimana per problematiche legate alla scuola. Poi, appena è stata convocata dalla Nazionale, ha iniziato a fare tantissimi sacrifici andandosi ad allenare anche da sola al campetto Decathlon di Tor Vergata. Quando è arrivata la notizia dello stop alla stagione si è messa a piangere, anche molto preoccupata. Temeva infatti che, saltando lo stage azzurro per via del coronavirus, si sarebbe interrotto bruscamente anche il suo sogno di giocare in Naziomale. Io invece le ho detto che quel suo sogno si sarebbe realizzato non nelle prossime settimane ma magari nei prossimi mesi. Insomma, ho dovuto convincere i ragazzi ad avere pazienza e a restare a casa. Ho capito la gravità della situazione tre sabati fa, quando stavamo andando ad allenarci al campo del Trullo. Davanti alla situazione che si stava prefigurando in Lombardia mi sono chiesto che senso avesse proseguire ad allenarsi e a giocare. E, da lì a qualche giorno, anche la Federazione si è allineata".
Paggi approfitta anche per stilare un bilancio della stagione forzatamente andata in archivio con la Lazio protagonista del girone del Campionato Giovanile. Un gruppo che è cresciuto tecnicamente e che lascia ben sperare per il prossimo biennio. "Sono molto soddisfatto della nostra stagione. Il gruppo si è coeso, è diventato tecnicamente più forte, I ragazzi stanno bene insieme e sono ormai legatissimi ai nostri colori. Credo che ci siano ottime premesse per il futuro. Sognamo, insomma, di poter costruire un bel progetto tecnico anche in una categoria superiore. Magari nell'arco di un paio di anni".
E adesso? "Adesso - racconta Paggi - aspetteremo con pazienza che la situazione si risolva del tutto. Sperando di poter organizzare - non so dove, contro chi e quando, qualche amichevole. Per poter tornare a rivivere l'atmosfera del parquet. Quella che più amiamo...".
G.Bic.