Genova chiama, Roma biancazzurra risponde. Come molti lettori avranno avuto modo di apprendere, nella giornata di ieri alcuni quotidiani hanno pubblicato l’opinione di alcuni storici genoani che hanno vanamente tentato di “parare il colpo” arrivato dalla clamorosa scoperta che l’Avv. Gian Luca Mignogna ha divulgato tre giorni fa, pubblicando un estratto dell’Annuario Ufficiale della Figc 1926-1927 in cui è formalmente sancito che il club rossoblù fu proclamato unicamente campione settentrionale della stagione calcistica 1914/1915 sospesa per lo scoppio della prima guerra mondiale.
“I documenti vanno sempre letti per intero, senza omissioni ed evitando di commentare solo gli stralci più convenienti”, hanno tuonato dalla Città della Lanterna, per poi aggiungere – gli storici genoani – che “all’atto di assegnazione del titolo italiano si prese in considerazione esclusivamente il campionato del Nord Italia”.
Sempre ieri, tuttavia, il giornalista Marco Ercole dalle colonne de “Il Corriere dello Sport” ha opportunamente sottolineato quanto segue: “C’è un nuovo documento ufficiale dell’epoca che favorisce la tesi sostenuta dall’Avv. Gian Luca Mignogna – si legge nell’articolo – si tratta dell’Annuario Ufficiale della Figc 1926-1927 (edito nel 1928), in cui a pagina 36 risulta l’assunto che il Genoa, con delibera post-bellica (ndr: peraltro irreperibile…), fu reso esclusivamente campione settentrionale 1914/15 e non anche campione nazionale”. E coerentemente – sottolinea Marco Ercole – sempre all’interno dello stesso volume, nella sezione “Albo d’oro” il campionato 1914/15 viene definito sospeso, “tant’è che ciò potrebbe rappresentare una prova aggiuntiva dell’incorrettezza della decisione successiva di attribuire il titolo ai rossoblù”.
Ebbene, a pensarci su, gli storici genoani almeno in parte hanno effettivamente ragione. Sotto un profilo prettamente metodologico, è corretto e veritiero sostenere che “I documenti vanno sempre letti per intero, senza omissioni ed evitando di commentare solo gli stralci più convenienti”. Ci si chiede, tuttavia, come sia stato possibile che proprio loro siano incappati in evidenti incongruenze. Perché è indubbio che se costoro avessero approcciato con oggettività e terzietà al “thema disputandum”, invero, si sarebbero resi oggettivamente conto che, appunto, proprio lo stesso Annuario a pagina 36 ha ricostruito le vicende del campionato settentrionale assegnato d’ufficio al Genoa, mentre nell’Albo d’oro inserito a pagina 63 ha definito il campionato anteguerra inequivocabilmente sospeso. Appare quanto mai evidente, pertanto, che il Genoa non fu mai proclamato Campione d’Italia e che oggi come allora gli “esperti” genoani tentino di interpretare le fonti ufficiali con poca obiettività, o addirittura di non considerare quelle a loro sfavorevoli, pur di vedersi confermato in esclusiva un titolo che in realtà per tante ragioni storiche andrebbe assolutamente condiviso.
Tenuto inoltre conto che, oramai, risulta oltremodo provato che “L’Italia Sportiva” del 18 giugno 1920 – Organo Ufficiale della Figc – ha sancito nero su bianco che la Lazio fu campione centro-meridionale 1914/15 e che l’articolo 15 del “Regolamento Ufficiale” dell’epoca prevedeva che il titolo di “Campione d’Italia” venisse assegnato attraverso una “Finalissima Nazionale” tra la primatista del Nord e la primatista del Centro-Sud (non alla squadra più autoreferenziale e/o a quella più sponsorizzata dai media dell’epoca), è auspicabile che a Genova come a Roma, finalmente, prevalgano i veri valori dello sport e la purezza dei principi olimpici, consentendo così alla Federcalcio, senza acrimonia alcuna, di render giustizia ad oltre cento anni di storia calcistica italiana e di procedere all’assegnazione ex aequo dello Scudetto 1915 al Genoa ed alla Lazio.
(si ringraziano Daniele Bonfa e Laziostory)