Cari fratelli Laziali,
abbiamo atteso per tanto tempo questo momento. Purtroppo, le notizie che ci affliggono quotidianamente sulla ripresa del numero dei contagi da Coronavirus non ci fanno dormire sereni. A dirla tutta, a volte ci impediscono di ragionare lucidamente anche da svegli, condizionandoci nel modo di lavorare e di relazionarci, nel programmare un’uscita, una festa, o una piccola fuga di 48 ore, un piccolo viaggio al seguito nella nostra Lazio, all’insegna della passione per il “grande” calcio e per il fascino intramontabile della cara Vecchia Europa.
A fine luglio, con la certezza della qualificazione in Champions finalmente in tasca, avevamo deciso di regalarvi e di regalarci questa piacevole digressione, una piccola mappa di viaggio, un anello di congiunzione capace di unire la passione per la Lazio, per il viaggio, per la cultura, il buon bere e la buona cucina. Oggi la situazione sanitaria non è delle migliori, ma abbiamo deciso lo stesso di proporvi questi “sentieri di viaggio”, da seguire rigorosamente con un solo bagaglio a mano e una sciarpa biancoceleste avvolta intorno al collo.
Il prossimo 28 ottobre la Lazio volerà in Belgio per la seconda partita del suo girone di Champions League.
Noi innamorati di Lazio abbiamo deciso di volare insieme a lei, invitando a seguirci chi vorrà e chi potrà!
Benvenuti a Bruges!
Bruges è una cittadina incantevole che ha saputo conservare l’aspetto medioevale con le case in mattoni, i campanili, i vecchi ponti. A Bruges l’atmosfera è quella di altri tempi e basta passeggiare tra le stradine di ciottolato o fare un giro in battello lungo i canali per accorgersene. Impossibile restare indifferenti al fascino sottile di Bruges: tanti angoli suggestivi e scorci da cartolina ma anche tante attrazioni, tesori artistici e edifici monumentali che fanno della città fiamminga un vero e proprio museo all’aperto! Rimarrete colpiti dallo splendido centro storico, dichiarato dall’Unesco Patrimonio Mondiale, che si sviluppa intorno ai due nuclei medioevali, il Burg e il Markt, dove si trovano siti di grande interesse, affascinanti botteghe di pizzi e merletti, preziose raccolte d’arte (i primitivi fiamminghi qui sono di casa!). Come vedrete, anche la tavola di Bruges è da non perdere: birra, cioccolato e patatine fritte sono i tre protagonisti.
Vi suggeriamo di prenotare un volo che arrivi il 28 al mattino e di ripartire il giorno successivo, magari approfittando dell’ultimo volo. Per prima cosa, recatevi al Grote Markt, o Piazza del Mercato, che era il centro commerciale di Bruges in epoca medioevale. Oggi è il cuore della città ed uno dei punti di maggior interesse turistico.
Il Markt è fiancheggiato da caratteristiche case dalle guglie appuntite, un tempo sedi delle corporazioni – oggi occupate da ristoranti e caffè – e dai mercati generali risalenti al 1200 (le Hallen), dominati dalla massiccia torre campanaria. Dall’alto dei suoi 83 metri, il Belfort, il simbolo di Bruges dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, si innalza superbo, sul centro storico. Vi ci vorrà una capacità di corsa pari a quella di Manuel Lazzari per affrontare i 366 scalini della ripidissima scala che vi permetterà di godere della splendida vista sulla città! A est della piazza si trovano il neogotico Palazzo Provinciale, sede dell’amministrazione provinciale, e il palazzo delle poste di Bruges, un edificio in mattoni rossi di notevole fattura. Successivamente recatevi al Burg, una delle piazze principali dei Bruges. Un tempo qui sorgeva il castello fortificato (burg) costruito per proteggere il centro abitato dagli attacchi dei Vichinghi, e la chiesa di San Donaziano, principale edificio sacro di Bruges. ù
La piazza era il cuore amministrativo e religioso di Bruges e, sebbene nulla rimane delle due costruzioni, i bellissimi edifici storici che la circondano ne sono la testimonianza. Primo fra tutti il trecentesco municipio gotico (Stadhuis), uno dei più antichi dei Paesi Bassi, con guglie, torrette e la facciata costellata di finestre e splendidamente decorata. Spostatevi alla Basilica del Santissimo Sangue: da circa otto secoli la Basilica del Santo Sangue di Bruges ospita un frammento del tessuto utilizzato da Giuseppe d’Arimatea per asciugare il sangue di Cristo dopo la crocifissione. La sacra reliquia è contenuta in un flacone di cristallo di rocca posto all’interno di un piccolo cilindro di vetro sormontato da una corona d’oro a ciascuna estremità. La Basilica del Santo Sangue è formata da due parti distinte: la cappella inferiore romanica di San Basilio (XII secolo), piuttosto cupa e quasi priva di decorazioni, dove sono conservate le reliquie del teologo greco, e la cappella superiore del Santo Sangue in stile gotico (XV secolo), impreziosita da affreschi e illuminata da bellissime vetrate.
Qui, una delle cappelle laterali custodisce, in un magnifico tabernacolo d’argento, la venerata reliquia del Preziosissimo Sangue. Secondo la leggenda, fu il conte di Fiandra Diederik van de Elzas a portare a Bruges la reliquia al tempo delle crociate in Terra Santa, tra il 1150 e il 1200. È più probabile, invece, che il frammento sacro provenga da Costantinopoli, che nel 1204 fu saccheggiata dall’esercito crociato di Baldovino IX. All’esterno della basilica, il piccolo Museo ospita il reliquiario in cui è posta la fiala del Santo Sangue durante la processione, e altri tesori appartenenti alla chiesa.
Vi addentrerete nella Bruges più intima e vera quando arriverete al Begijnhof! Un muro di protezione e un portale settecentesco (rigorosamente sbarrato dopo le 18:30) preservano la tranquillità e la pace del Begijnhof “De Wijngaard”, un gruppo di case bianche raggruppate intorno ad un giardino alberato, un tempo abitate dalle beghine di Bruges, oggi sostituite dalle monache dell’Ordine di San Benedetto. Il Beghinaggio “della vigna” di Bruges è uno dei pochi e meglio conservati complessi sorti intorno al XIII secolo proprio nelle Fiandre, come comunità semi-monastica di donne sole e vedove, spesso ricche, dedicate a Dio. Come tutti i beghinaggi è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Fu Margherita di Costantinopoli, contessa di Fiandra, a fondare nel 1245 il Begijnhof a Bruges al fine di riunire le beghine della città. Oggi come un tempo, il Begijnhof resta un’oasi di pace nel cuore della città.
Il giorno successivo la partita fate un salto al Museo Groening, il Museo comunale delle Belle Arti, che offre una ricca collezione di opere d’arte dal XV al XX secolo, concentrandosi principalmente sugli artisti che hanno vissuto e lavorato a Bruges. Da Jan Van Eyck, Hans Memling e Hugo van der Goes, godrete di un’interessante panoramica di sei secoli d’arte nei Paesi Bassi meridionali!
Qualcosa di inconsueto? Recatevi al Museo Memling! Già, il vecchio complesso ospedaliero di San Giovanni (XII sec.), un tempo ricovero di malati, poveri e pellegrini di Bruges. Oggi ospita il Museo Memling, il museo dell’ospedale e l’antica farmacia. Mobili, oggetti, archivi e strumenti medici, raccontano la secolare storia dell’ospedale e l’opera caritatevole delle sorelle e dei fratelli della Congregazione del Sint-Janshospitaal che qui curavano i corpi e le anime.
Siete andati a Bruges in dolce compagnia? Allora non può mancare nel vostro tour uno dei posti più caratteristici e popolari di Bruges: il Minnewater, il lago nei pressi del Begijnhof circondato da un bellissimo parco e attraversato da un suggestivo ponte del 1720 che regala una vista spettacolare sulle torri e i tetti a punta di Bruges. Luogo romantico per gli innamorati, incantevole rifugio per chi è in cerca di tranquillità, non sorprende che questa oasi di pace e bellezza sia anche conosciuta come “Lago d’amore” (minne in olandese significa amore). Eppure, la sua origine ha ben poco di poetico: nato in seguito alla canalizzazione del fiume Reie, il lago veniva utilizzato come porto fluviale e serbatoio d’acqua per i canali circostanti. Proprio questa funzione (water van het gemeen, ovvero “acqua comune“) secondo un’ipotesi molto accreditata, avrebbe dato il nome al lago. Oltre che per l’incanto e la magia del paesaggio, il Minnewater è famoso anche per ospitare una folta colonia di cigni.
Ovunque vi troverete in città, vi farà da riferimento la Chiesa di Michelangelo, per via della massiccia torre in mattoni alta 122 metri. La Chiesa di Nostra Signora (detta anche “Chiesa di Michelangelo”) domina lo skyline di Bruges. Costruita in stile gotico brabantino tra il XIII e XV secolo, la Onze-Lieve-Vrouwekerk è uno splendido esempio dell’abilità e della perizia degli artigiani locali. Ciò che però, rende famosa la chiesa è la ricca collezione di tesori d’arte custoditi al suo interno. Primo fra tutti, la “Madonna di Bruges” di Michelangelo, scultura in marmo di Carrara di straordinaria bellezza posta dietro un vetro antiproiettile, nella navata laterale destra.
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E veniamo a questioni più .. profane! Cosa si mangia a Bruges? A Bruges ci sono tre musei “alimentari”, quello dalla cioccolata, della birra e quello delle patatine fritte, e questo dovrebbe subito illuminarvi sul “podio” dei prodotti più rappresentativi della gastronomia locale. Insieme alla birra e alle Moules et frites (cozze con patatine fritte), saranno gli ospiti sempre presenti di ogni menù che prenderete in mano a Bruges.
La gastronomia fiamminga è un mix ben riuscito di piatti francesi e belga. Tra i prodotti di mare spiccano i gamberi (crevettes) e le anguille mentre tra i piatti di carne il bollito misto di carne (hochebot) e il Mijoter di maiale e la carbonade (bovino) con birra. Se la carne e il pesce non rientrano tra i vostri piatti preferiti, abbondano i legumi, gli asparagi e il famoso cavoletto di Bruxelles. Per accompagnare pranzi e cena, dimenticate il vino e datevi da fare per scegliere la birra che preferite tra le 1.000 etichette disponibili in Belgio! Per i momenti dolci e una pausa tra un monumento ed un altro, non avete scegliere tra le decine di cioccolaterie in cui i maestri al lavoro sono molto spesso visibili già dalle vetrine. Resistere è difficile, quindi non resistete!
Vi diamo due suggerimenti che andranno bene sia al tifoso concentrato “esclusivamente” sulla partita e anche a chi cerca un pit-stop caratteristico a base di birra.. gourmet!
Il primo è la Birreria 2be in Wollestraat 53! A pochi passi dalla suggestiva Market Place, la piazza del mercato troverete una delle birrerie più famose della perla delle Fiandre: la birreria 2be. Appena arriverete in Wollestraat, non potrete non notare l’esposizione permanente chiamata “Beer Wall”, il muro che colleziona oltre 1.500 birre belghe, una lunga vetrina piena di bottiglie di birre belghe con relativi calici che introduce alla corte interna della birreria.
E poi il Birrificio De Halve Maan in Walplein 26. De Halve Maan è l’unico birrificio a gestione familiare ancora attivo nel centro di Bruges. Fondato nel 1856, produce le due ottime birre De Brugse Zot e Straffe e ospita al suo interno un vero e proprio museo che spiega il processo di produzione della birra, andando di pari passo con lo sviluppo delle nuove tecniche che la famiglia implementò con il passare degli anni per modernizzare l’azienda, fino a diventare il birrificio di successo che è oggi.
Come dicevamo, c’è perfino il museo della Birra (Bruges Beer Experience - Bruges Beer Museum) proprio sulla piazza principale ed anche il museo del cioccolato, il “choco-story-brugge” in Wijnzakstraat 2. Sono entrambi aperti 7 giorni su sette. Per chi avesse particolari “fregole”, suggeriamo il Museo della Tortura (Torture Museum Oude Steen), nella centralissima Wollestraat 29.
Per una pausa pranzo “meditata” (e buona per tutte le tasche) vi suggeriamo il Cafe’ de Gilde, che assicura una cucina belga con contaminazioni mediterranee, in Oude Burg 17.
Per un pernottamento raffinato, con un occhio al romanticismo e un altro al budget, raccomandiamo il Ter Brughe Hotel, in Oost Gistelhof 2, proprio lungo i canali, al ragionevolissimo prezzo di circa 65 € a notte per una camera doppia.
E adesso concentriamoci sul teatro della partita. Per prima cosa, noi che “rispettiamo la Storia e amiamo la Lazio” dobbiamo sapere che il FC Brugeois – questo l’antico nome del CLUB BRUGGE - è più antico di noi, essendo stato fondato nel 1891. Il BRUGGE è l’attuale campione di Belgio in carica e vanta una ragguardevole tradizione europea. Nel 1978 disputò la finale di Coppa dei Campioni: dopo aver eliminato in semifinale la Juventus perderà la finalissima contro il Liverpool per 1 a 0, per il gol del futuro “Sir” Kenneth Mathieson Dalglish, per gli amici, più semplicemente, Kenny Dalglish.
Lo stadio è di quelli “old fashion”, rimodernato assai bene: il Jan Breydel Stadion può contenere 29000 spettatori assai infuocati! Quando ce li vedremo di fronte, non ci metteremo paura delle loro maglie! Ricordano in tutto e per tutto quelle della vecchia Inter e dell’Atalanta, e infatti “de gazellen zwart blauw” è il soprannome affibbiato alle Gazzelle nero-blu da tutti gli esperti di calcio belga.
Per arrivare allo stadio occorrono 25 minuti col treno leggero partendo dalla Brugge Station Perron 2, o 10 minuti di taxi dal medesimo luogo di partenza. Se vorrete smaltire la vostra meritata birra, potrete optare per una passeggiata rinfrescante di circa 3 km e mezzo.
Un’ultima cosa. Quando sarete sulla via del ritorno passerete immancabilmente per Bruxelles. Ebbene, sappiate che lì riposa Luigi Bigiarelli, il nostro storico fondatore della Società Podistica Lazio, il “primo fra tutti i laziali del mondo”. La tomba è nel cimitero della cittadina di Ixelles (uno dei 19 comuni che formano la grande Bruxelles), a circa 2 km di distanza dall'area che ospita le sedi di tutte le principali istituzioni dell'Unione europea.
Pensiamo di avervi raccontato un bel po’, e di avervi fatto venire voglia di una fuga di 48 ore in compagnia della nostra Lazio.
Possano i nostri giocatori regalarci un grande risultato. Ci vediamo a Bruges!
Forza Lazio!
Ugo Pericoli
(Foto tratta da turismo.it)